Il nuovo diritto d'autore in 10 mosse.
Venerdì 28 Settembre 2007
autore: Redazione InterTraders Riportiamo a seguire la lettera-manifesto che alcune Associazioni e Network no
profit tra cui: Piratpartiet, Free Hardware Foundation, Associazione Partito
Pirata, Associazione Net-Left, Computerlaw.it e Linux Club Italia, hanno
indirizzato al Prof. Alberto Maria Gambino, Presidente del Comitato Consultivo
Permanente per il diritto d'autore.
Una lettera aperta e finalizzata ad auspicare, incentivare e promuovere
importanti cambiamenti in materia di diritto d'autore.
"Egr. presidente del Comitato Consultivo Permanente per il diritto d'autore,
prof. Alberto Maria Gambino, Lei ha disposto l'istituzione di due commissioni
speciali:
È questo il primo atto del Comitato dopo l'insediamento del 18 luglio
2007, alla presenza di Francesco Rutelli, Ministro per i beni e le
attività culturali.
Il Comitato provvede, tra l'altro, allo studio delle materie attinenti al
diritto di autore e ai diritti connessi, esprimendo pareri in merito quando ne
sia richiesto dal Ministro. Si tratta di un organo collegiale che, anche grazie
alla sua particolare composizione, consente all'Amministrazione di avvalersi di
molteplici professionalità, in un momento che la vuole impegnata in un
processo di rapido aggiornamento della normativa interna alla luce di quella
comunitaria e degli impegni internazionali.
Il 31 luglio 2007 Le è stata inviata una richiesta di chiarimento in
merito all'esclusione delle associazioni, gruppi e movimenti per la difesa del
consumatori. Una sua sollecita risposta ha portato all'incontro del 18
settembre 2007:
Dopo le consuete presentazioni, abbiamo rivendicato la nostra appartenenza a
diversi gruppi ripercorrendo i traguardi raggiunti e gli obiettivi futuri.
Abbiamo chiesto di partecipare alle commissioni in quanto rappresentanti dei
fruitori delle opere intellettuali, attori fondamentali dell'economia della
conoscenza, finora esclusi.
In particolare abbiamo fatto presente la necessità di un confronto
fra tutte le parti coinvolte, finalizzato a un aggiornamento dell'attuale legge
sul diritto d'autore che tenga conto di tutte le esigenze e conduca a un
compromesso equo.
L'abbiamo informata del processo di libera partecipazione che ha portato
alla stesura del Manifesto delle libertà digitali, un riassunto delle
priorità elencate nei Tavoli tematici, sulla base del quale abbiamo
attivato OpenDdl, un progetto di stesura collaborativa di proposte di legge.
Abbiamo ribadito la convinzione che un equo compenso agli autori sia un
utile strumento per garantire la produzione di opere di qualità e, di
conseguenza, il progresso e l'innovazione; ci siamo focalizzati sui problemi
derivanti da una legislazione troppo restrittiva e sbilanciata a favore degli
editori, delle case discografiche e intermediari in genere, sulla
necessità di implementazione di una tutela dei diritti di fair use ma
anche sulla necessaria riforma del regolamento della Siae che non permette agli
autori di attuare i propri principi etici o interessi promozionali, attraverso
la libera condivisione delle proprie opere.
Lei ha detto di essere felice di averci incontrato, ci ha riconosciuti come
interlocutori fondamentali e ha accolto la richiesta di rappresentanza
nell’ottica di dibattito costruttivo. Ha anche dichiarato di voler
accogliere le proposte di rendere democratico il processo di partecipazione al
lavoro della commissione, pubblicando su un wiki i resoconti degli incontri, le
registrazioni audio o video e le proposte; di organizzare per la commissione
le audizioni di personalità del mondo copyleft come Lawrence Lessig,
Richard Stallman, Bruce Perens e di altri ospiti che saranno presenti a eventi
in programma per i prossimi mesi.
È stata accolta la richiesta di rappresentanza e quindi della
possibilità di mettere in discussione le proposte che portiamo in
un'ottica di dibattito costruttivo.
Le nostre proposte:
Maggiore potere contrattuale degli autori nei confronti degli
editori/produttori
Definizione da parte della Siae e del Ministero dei beni culturali, di linee
guida e trattamenti economici minimi da inserire, inderogabilmente, nei
contratti tra autori ed editori e/o produttori, al fine di bilanciare il minor
potere contrattuale degli autori nei confronti degli editori e/o produttori.
Durata del Copyright
Ormai è evidente che la durata del copyright è troppo estesa
rispetto alle dinamiche del mercato del XXI secolo: una sua riduzione dunque
è non solo auspicabile ma doverosa. Purtuttavia sussiste la
consapevolezza che si tratta di un processo di riforma necessitante di un
respiro sovranazionale, essendo la materia ormai regolata nei suoi principi
fondanti da disposizioni che trascendono i singoli Stati. Occorre, dunque,
farsi promotori di una linea di indirizzo volta a conseguire la riduzione
dell’imposizione automatica del copyright (tutela passiva) a 14 anni per
tutte le opere ad eccezione:
-
delle opere che richiedono grossi investimenti (film, enciclopedie
ecc.), a cui sarà permessa un’eventuale estensione gratuita a 28
anni (tutela attiva);
-
delle opere strumentali soggette a frequente revisione come il
software, (l'hardware, )la documentazione tecnica, i manuali scolastici, i
saggi ecc. a cui è consentita la tutela per un massimo di 3 anni per
ogni versione rilasciata, senza possibilità di ulteriori estensioni; i
diritti sulla versione precedente decadono e l’opera diventa di pubblico
dominio.
Allo scadere di tali termini, il rinnovo dei diritti d’autore
avrà luogo esclusivamente dietro pagamento di una tassa fissa e non
trascurabile, calcolata annualmente sulla base della stima dei costi di
gestione. In ogni caso la durata dei diritti d’autore (tutela attiva +
tutela passiva) non potrà superare i 50 anni. L’obiettivo è
disincentivare la pratica diffusa di bloccare la diffusione di un prodotto
tutelato da copyright senza peraltro utilizzarlo a fini economici.
Decadimento del copyright
È necessario prevedere ipotesi di decadimento automatico dalla tutela
autoriale, finanche nel più ristretto termine iniziale di cui al punto
precedente, in caso di mancata effettiva fruizione dei diritti riconosciuti e
di altre situazioni di abuso. Dovrebbe anche essere fatto obbligo agli autori
di rendersi reperibili per la gestione del copyright, pena il decadimento del
diritto (troppi libri non possono essere ristampati semplicemente perché
l'autore non è rintracciabile).
-
Adozione del Public Domain Enhancement Act proposto da Lawrence Lessig;
-
il permesso di libera copia, diffusione ed esecuzione (non di modifica)
per fini non commerciali delle opere non più reperibili da almeno 24
ore (ad esempio telegiornali e trasmissioni televisive ecc.), non più
in commercio da almeno 24 ore (ad esempio quotidiani) o fuori catalogo da
almeno 7 giorni (ad esempio riviste, libri, videocassette, dvd ecc.), anche se
ancora protette da diritto d’autore, fatti salvi il riconoscimento della
paternità dell’opera e gli altri diritti morali;
-
il permesso di libera copia, diffusione, esecuzione e modifica, anche
per fini commerciali, secondo i termini del pubblico dominio, delle opere non
più in commercio o fuori catalogo da almeno 1 anno, anche se ancora
protette da diritto d’autore, fatti salvi il riconoscimento della
paternità dell’opera e gli altri diritti morali.
Watermarking
I sistemi di watermarking sono utilizzabili a fini di sorveglianza e
spionaggio ai danni di persone innocenti e come tali andrebbero vietati.
Peer-to-peer (p2p)
Se è possibile trasmettere musica e film via radio e via tv
semplicemente pagando una quota alla SIAE, deve anche essere possibile
diffondere questi stessi materiali su Internet e reti intranet, ad esempio via
IPTV, IP Radio e soprattutto via sistemi P2P pagando una cifra equa alla SIAE.
L'idea delle ADSL dotate di "diritto di download incluso nel canone"
è, di fatto, una estensione del principio già esistente anche
se, dati gli elevati costi nazionali delle ADSL, si preferirebbe un
abbonamento a parte da riscuotere, alla stregua, ma non nell'importo, del
canone televisivo, direttamente dalla SIAE (questo per evitare episodi tipo
Peppermint).
Naturalmente tale “canone” dovrebbe essere differenziato in base
all'utilizzo a fini (prevalentemente) commerciali o (prevalentemente) no
profit.
Tuttavia, va anche riconosciuto esplicitamente il diritto dell'utente di
fare uso di una qualunque tecnologia e di non essere perseguitato o
discriminato per questa sua scelta, visto che su una rete P2P si può
condividere materiale NON coperto da copyright.
Non si può equiparare il file sharing al furto. Una chiara ed
esplicita depenalizzazione del reato è assolutamente necessaria. Anche
l'illecito amministrativo è poco sostenibile e poco gestibile al giorno
d'oggi. Crediamo che sia tempo di parlare di semplici "multe" per il
P2P nello stesso modo in cui si parla di multe per divieto di sosta. Ogni
eccesso di repressione su questi temi serve solo ad esasperare la tensione tra
clienti/cittadini e aziende/forze dell'ordine.
Una conseguenza ovvia di quanto appena detto a proposito del P2P è la
necessità di prevedere dei contratti collettivi tra detentore/gestore
dei diritti e associazioni/cooperative di consumatori. Un club di musicofili
deve poter sottoscrivere un contratto adeguato alle sue esigenze con SIAE o chi
per essa. Una cooperativa di consumatori deve poter creare un suo circuito
multimediale per i soci, esattamente come crea un suo ipermercato di prodotti
fisici.
Neutralità della Rete
Stabilire che i provider non possono e non devono intervenire sull'uso che i
cittadini fanno della rete.
I sistemi P2P potranno anche essere sospetti e antipatici ma il cliente paga
l'abbonamento anche per poter usare questo tipo di tecnologia e non deve essere
discriminato per questa sua scelta. Ogni possibilità di intervento che
viene lasciata agli ISP sul traffico di rete diventa un modo per influenzare
l'andamento del mercato e per minare alla base il meccanismo della libera
concorrenza. Come tale va accuratamente evitato.
Siae
Il ruolo di Siae e delle altre società di rappresentanza di autori,
editori ed esecutori è sempre più cruciale per il mercato, ma la
lentezza e incapacità di innovarsi e la fastidiosa parzialità, di
cui sono spesso sospettati, sono un ostacolo al progresso. Occorre trasformare
gli organismi dirigenti di questi enti in assemblee rappresentative degli
interessi di tutti gli attori del mercato, compresi gli
utenti/fruitori. Soprattutto, è necessaria un’iniezione di
democrazia e di controllo governativo in questi enti per garantire il rispetto
dei piccoli autori e dei consumatori. Intendiamo dimostrare di essere degli
interlocutori competenti, responsabili e rappresentativi, capaci di creare un
collegamento tra i fruitori, gli autori che sposano la causa della condivisione
della conoscenza e un interlocutore istituzionale che è mancato per
anni.
Elenco pubblico online degli iscritti alla Siae e delle loro opere
Il primo passo da compiere è la pubblicazione online
dell’elenco degli iscritti alla Siae e alle altre collecting society nel
mondo, liberamente e gratuitamente consultabile, come avviene negli Stati
Uniti. Attualmente, avere la certezza della non iscrizione di un autore alla
Siae è l’unica garanzia per i fruitori di poter usufruire di
un’opera rilasciata sotto licenze con alcuni diritti riservati, senza
incorrere in problemi legali; ma soprattutto sarebbe una garanzia per gli
autori, poiché, facilitando agli esecutori l’ardua ricerca dei
titoli delle opere, dei cognomi degli autori e compositori attraverso uno
strumento di semplice e immediata consultazione, ridurrebbe il rischio di non
percepire le royalty a causa di un banale errore di compilazione del
borderò. Infatti basta una trascrizione errata perché
l’equo compenso non venga attribuito a chi ne ha diritto e finisca nel
cosiddetto calderone degli irripartibili, di cui un terzo va a premiare le
canzoni sempreverdi, con oltre vent’anni di vita, e nulla è
destinato agli autori meno fortunati, ai giovani, allo sviluppo della
creatività nel nostro paese. Questo aspetto sta a cuore anche
all’Associazione autori compositori e piccoli editori (Acep) che,
nell’articolo Quali gli autori dei brani eseguiti?, in seguito alla
sollecitazione di un lettore, dichiara di attendere da anni una banca dati dei
brani tutelati, liberamente consultabile online: Ci auguriamo che le procedure
informatiche e legali, da adottare a tale riguardo, siano oramai in dirittura
di arrivo e che presto sia attivo e disponibile questo ulteriore importante
servizio. È assurdo che, attualmente, sia un privato (e non la Siae) a
fornire uno degli archivi più forniti e attendibili: Hitparadeitalia.it.
Modifica del regolamento e dello statuto Siae
La Siae avrà mandato per riscuotere i proventi derivanti dalle
utilizzazioni per scopi commerciali di opere rilasciate con licenze con alcuni
diritti riservati. Il singolo autore o l’editore avranno comunque,
nonostante il mandato alla Siae, la facoltà di autorizzare
l’utilizzo dell'opera per scopi non commerciali, anche attraverso
licenze. Per le utilizzazioni non commerciali nessun provento sarà
percepito dalla Siae in nome e per conto dei mandatari. vedi progetto pilota
olandese
Gestione della terna autore/opera/licenza (registrazione opere)
La diffusione di licenze "aperte" (Creative Commons e simili)
subisce un sicuro rallentamento a causa del fatto che, per il consumatore, non
esiste un modo semplice e attendibile di dimostrare che una certa opera
è coperta da una di queste licenze. Il movimento CostoZero sta
sviluppando un sistema web-based che permette di firmare digitalmente,
registrare presso una terza parte, archiviare e pubblicare un'opera in formato
digitale insieme alla sua licenza. In questo modo, l'utente finale può
dimostrare alla SIAE che l'opera in suo possesso è coperta da licenza
"aperta" semplicemente consultando il database sul web e confrontando
le firme digitali. È un sistema che dovrebbe essere preso in
considerazione.
La tutela dei diritti d'autore tramite marca temporale e firma elettronica
certificata è alla portata di tutti e il movimento CostoZero, a cui va
riconosciuto il merito di aver diffuso questa pratica, fornice solo
un’utile assistenza in merito. In rete esistono numerosi archivi di opere
sotto licenze con alcuni diritti riservati o di pubblico dominio e ne
continuano a sorgere ogni giorno. Avere la certezza di sapere con esattezza la
licenza con cui un autore ha rilasciato la propria opera è fondamentale,
così come sapere se gli autori di un’opera sono iscritti alla Siae
o ad altre collecting society. Solo un archivio online statale centralizzato e
obbligatorio potrebbe risolvere questo problema.
Ampliamento e applicazione del concetto del fair use (utilizzo legittimo)
Fermo restando il diritto dell’autore ad agire per il risarcimento del
danno a fronte di un abusivo utilizzo commerciale dell'’opera in danno
dell’autore o dei suoi aventi causa, depenalizzazione
dell’attività di utilizzo personale delle opere dell'ingegno da
parte dei singoli quando tali utilizzazioni creino un danno economicamente
trascurabile (vedi modello francese)
Diritti di copia a uso personale
Appare indispensabile affermare il principio in forza del quale chiunque
possieda legittimamente un’opera originale, la copia o la
rappresentazione di un’opera, su qualunque supporto essa sia, ha il
diritto di farne copie illimitate su qualunque supporto e in qualsiasi formato
e dimensione, per proprio uso strettamente personale (ad esempio per fini di
archiviazione o conservazione). Qualsiasi tentativo di limitazione di questa
libertà fondamentale, attraverso qualunque mezzo, è considerato
illegale.
A mero titolo esemplificativo, una volta acquistata la copia originale di un
cd, dovrebbe essere sempre tecnicamente possibile e lecito convertirne i brani
sia in formato mp3 che su musicassetta per ascoltarli su un qualsiasi lettore.
Lo stesso ragionamento vale per la conversione di un film da vhs a dvd, o in un
file digitale, per rivederlo comunque tra anni sullo schermo del proprio
computer.
Diritto di prestito gratuito
È sempre consentito il prestito gratuito di una o più copie di
un’opera di cui si è in legittimo possesso.
Diritto di noleggio a pagamento
Agli esercizi commerciali autorizzati è sempre consentito il noleggio
a pagamento di una o più copie di un’opera di cui sono in
legittimo possesso, purché trascorsi 90 giorni dalla pubblicazione
dell’edizione in oggetto e nel rispetto dei diritti morali e di
utilizzazione economica dell’autore.
Esecuzione in ambito familiare o amicale
Sarebbe opportuno esplicitare un concetto di "esecuzione in ambito
familiare od amicale", e quindi non soggetta a Siae, ovverosia
quell'esecuzione o rappresentazione cui assiste un numero limitato di
spettatori, a titolo gratuito e l'ambiente è adeguatamente confinato
(chiuso). Questo permetterebbe, tra l'altro, di vedere un film o di ascoltare
musica durante feste e piccole manifestazioni semi-private senza bisogno di
altre autorizzazioni.
Opere derivate
Le norme attuali proteggono non solo l'opera in sè ma anche
qualsivoglia suo adattamento o "manipolazione". Sarebbe, al
contrario, opportuno limitare strettamente la protezione delle opere alla loro
forma originale ed alle traduzioni linguistiche. Gli altri tipi di riutilizzo
(abstract, sommari, parodie, rimaneggiamenti, riarrangiamenti musicali, etc.)
dovrebbero essere esplicitamente liberalizzati. Questo promuoverebbe una azione
globale di "digestione" e restituzione delle opere senza peraltro
intaccare il prodotto originale ed il suo specifico mercato.
Libertà per fini di divulgazione, educativi o enciclopedici
Vista la esplicita protezione che la nostra legislazione offre alle
biblioteche, quali “archivi della conoscenza e della cultura
nazionale”, sarebbe opportuno prevedere specifiche ipotesi di
utilizzazioni libere di opere protette onde consentire alle biblioteche di
funzionare correttamente. Del resto non è sostenibile che le poche
centinaia di biblioteche italiane rappresentino una minaccia per il mercato
multimediale, nè può considerarsi la loro attività come
antagonista rispetto all'uso commerciale.
Occorre consentire la libera utilizzazione di opere protette a fini
educativi da parte delle scuole e delle università (anche sul web, nei
corsi di e-learning, se l'accesso è consentito solo agli studenti).
Ovviamente, conferenze, meeting ed altre attività culturali pubbliche
dovrebbero essere considerate "attività educative", almeno nei
limiti in cui l'esecuzione avviene in un ambiente confinato, l'accesso non
è a pagamento (cioè non c'è fine di lucro legato
direttamente all'esecuzione) e c'è un relatore che commenta l'opera.
Diritto di Panorama
Andrebbe meglio esplicitato, nell'attuale impianto legislativo, che
ciò che avviene in pubblico, come una festa di paese, o che è
normalmente visibile al pubblico, come un palazzo, è di pubblico dominio
e la sua immagine è sempre liberamente utilizzabile. Pretendere di
imporre una qualunque forma di protezione /commerciale/ su immagini che
chiunque può raccogliere è semplicemente assurdo (Vedi denuncia
del Polo Museale Fiorentino ai danni di Wikipedia).
Diritto di Cronaca
La legge attuale già prevede una forma accettabile di Diritto di
Cronaca che permette, ad esempio, di citare articoli altrui a fini
giornalistici. Non crediamo siano necessarie modifiche sostanziali su questo
punto. Auspichiamo non vengano attuate modifiche peggiorative.
Limitazione dei Digital rights/restrictions management (Drm) e Trusted
computing
I Drm e il Trusted computing rappresentano, per tutti noi fruitori, un
insormontabile ostacolo tecnico nel far valere i nostri legittimi diritti di
fair use. Basterebbe affermare il principio che è considerato illegale
qualsiasi tentativo di limitazione, diretta o indiretta e attraverso qualunque
mezzo, dei diritti di fair use, di rispetto bilaterale dei termini di una
licenza e di fruizione delle opere che sono o che, scaduta la tutela autoriale,
diverranno di pubblico dominio.
Il presente documento che s'intende quale base di discussione è
sottoscritto in rappresentanza delle rispettive Associazioni, Gruppi, Network
ecc. ecc. da:
Alessandro Bottoni Piratpartiet
Lorenzo De Tomasi Frontiere Digitali – Free Hardware Foundation
Arturo Di Corinto docente Uni. Sapienza Cattedra di Comunicazione Mediata dal
Computer
Athos Gualazzi Associazione Partito Pirata
Valeria Noli Associazione Net-Left
Marco Scialdone Computerlaw
Roberto Tupone Linux Club Italia"
Al seguente link è possibile firmare la petizione a sostegno del
manifesto:
https://www.petitiononline.com/ubuntu9/petition.html
Redazione InterTraders
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