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Truffatori nigeriani a caccia di muli
Lunedì 20 Giugno 2011
autore: Redazione InterTraders Se frequentate assiduamente il web, probabilmente vi sarete già imbattuti
(direttamente o indirettamente) nella classica e-mail nigeriana. Un messaggio
ingannevole e proveniente da un mittente il più delle volte sconosciuto, che,
sotto mentite spoglie, vi informa dell'esistenza di una somma di denaro
a voi diretta, ma bloccata all'estero per una qualche stupida formalità
burocratica.
Una cifra praticamente a portata di mouse, non fosse altro che per il
"modesto" contributo economico richiestovi per "sbloccare" la situazione e intascare il denaro.
L'epilogo delle nigerian scams (truffe nigeriane) è
cosa tristemente nota in Rete: se infatti l'ignaro destinatario dell'offerta
decide di affidarsi alle indicazioni del mittente versando il contributo
richiesto, non solo non vedrà mai un euro della originaria somma
promessa, ma perderà anche il denaro richiesto per riscuoterla.
Noi di InterTraders ci siamo occupati in più occasioni di truffe nigeriane e torniamo a farlo in
data odierna in seguito alla segnalazione di un nostro lettore,
Saverio, che ci ha raccontato la sua "esperienza telefonica" con il mittente di
una e-mail in perfetto stile "nigerian scam".
Segue il contenuto della segnalazione, il messaggio allegato e le nostre
osservazioni:
"Preg.ma intertraders.eu, volevo farvi conoscere quello che mi è successo
giorni fa.
Faccio di lavoro l'agente di commercio e qualche volta gestisco pagamenti con
westernunion o moneygram per banche e clienti, ho risposto a una email
proveniente da westernunion dove mi chiedevano alcuni dati e gli ho dato il mio
numero di cellulare. Cioè credevo che l'email fosse davvero di westernunion, ma
quando mi hanno chiamato ho capito che qualcosa non andava e ho chiuso subito la
telefonata. Chi mi ha chiamato non parlava bene italiano, aveva un accento
francese ma a un certo punto ha iniziato a chidermi informazioni personali sul
mio lavoro. Quando ho iniziato a domandargli come mai voleva questi dati non
sapeva neanche lui cosa dire,e dopo diverse insistenze mi ha chiesto pure se ero
ineressato a un altro lavoro.
So che non dovevo cascarci ma proprio perchè gestisco qualche volta questo tipo
di pagamenti credevo di aver commesso qualche errore e che veramente
westernunion voleva comunicarmelo.
Che mi consigliate di fare ora? Queste persone hanno i miei dati. Mi conviene
andare dalla polizia? Sono molto preoccupato. Saverio D."
Questa l'e-mail incriminata:
Le nostre osservazioni
Stando a quel che è scritto nel messaggio il Fondo Monetario Internazionale (FMI) offrirebbe al nostro
lettore un credito di 85.000 dollari (circa 60.000 euro) da incassare tramite
Western Union.
L'e-mail, tuttavia, appare da subito fin troppo singolare e
anonima, e ciò senza volutamente esaminarne gli headers, che ancor prima spazzerebbero via ogni sorta di
dubbio sulla sua natura falsa e ingannevole.
Il primo elemento che proprio non convince è dato dal presunto creditore:
il semplice fatto che un organismo internazionale come il Fondo
Monetario si scomodi per offrire un credito a un cittadino, senza per giunta
conoscerne le generalità e avvalendosi di un semplice sistema di trasferimento
di denaro come Western Union (da sempre cavallo di battaglia di chi
truffa in Rete), appare assolutamente bizzarro, fuori da ogni
regola bancaria e, da quel che ci risulta, al di fuori delle attività dello
stesso FMI.
Altro aspetto che non convince affatto, è la mancanza di riferimenti specifici
e attendibili al nostro lettore e alla causale del credito. In merito ai primi,
poi, vengono richiesti al destinatario del messaggio: nome e cognome,
indirizzo, numero di telefono e tipo di impiego. Dati che fanno invece
pensare a un altro tipo di truffe: le mule scams.
La conferma che dietro vi sia anche un tentativo di adescamento per una mule
scam viene dal racconto fatto dal nostro lettore. Quel che appare singolare
è invece la dinamica fraudolenta che emerge dalla
testimonianza di Saverio, come se il truffatore, di fronte alle domande della
potenziale vittima, avesse tentato di giocarsi disperatamente una
seconda chance (quella per l'appunto della mule
scam), vista l'impossibilità di ingannare l'interlocutore al primo
tentativo (con la truffa nigeriana).
Un comportamento, secondo il nostro parere, alquanto goffo, ma rivelatore del
livello di inesperienza del malintenzionato e di come -grazie alla
disinformazione di molti utenti- il cybercrime stia oramai
degenerando per qualità e dinamiche.
Considerata l'avvenuta comunicazione di dati personali, consigliamo al nostro
lettore di segnalare l'accaduto alle forze dell'ordine e, se ha
avuto possibilità di memorizzarne il numero, di non rispondere
ad ulteriori chiamate telefoniche di questi personaggi.
Redazione InterTraders
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