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SIM card vendute in Rete: il rischio di spiacevoli sorprese è elevato
Giovedì 30 Ottobre 2008
autore: Redazione InterTraders Alla fine ciò che molti utenti immaginavano da tempo è accaduto: nelle ultime
ore con una maxi operazione il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di
Finanza di Catania ha scoperto e sequestrato oltre 3000 SIM card
GSM intestate a prestanome e ignari cittadini destinate alla vendita in
Rete.
Sarebbero oltre 20 le perquisizioni effettuate in varie città italiane, e 95 i
telefoni cellulari sequestrati insieme ad alcuni computer e hard disk:
tutto materiale destinato a facilitare lo smercio delle SIM in Rete e alla
gestione dei vari accounts di eBay.it usati per venderle.
Attaverso il noto portale di aste on line, infatti, avveniva la
commercializzazione delle schede incriminate; un aspetto che insieme alla
segnalazione di alcuni utenti, aveva insospettito da tempo gli uomini della
Guardia di Finanza catanese, dando il via alle indagini.
Come ha evidenziato Vincenzo D'Agata, Procuratore Capo della Repubblica di
Catania, l'aspetto più preoccupante della vicenda è quello legato alla
destinazione finale del materiale sequestrato che con probabilità sarebbe stato
impiegato tra pregiudicati e malavita organizzata per compiere attività
illecite come quella legata al traffico di stupefacenti.
L'irrintracciabilità degli intestatari avrebbe permesso infatti agli acquirenti
finali di agire indisturbatamente.
Purtroppo la vicenda in questione, se da un lato appare come un successo per la
Guardia di Finanza di Catania, dall'altro sembra destinata a non
lasciare alcuna traccia in Rete.
La compravendita di SIM Card "anonime" o "già intestate", infatti, è un
fenomeno che imperversa da sempre su Internet e che trova -per le procedure di
registrazione facilmente raggirabili- nei portali di annunci e di aste un valido
alleato per il riciclaggio di schede di provenienza
illecita.
Proprio questi contesti, unitamente alle condizioni di vendita e ai prezzi
vantaggiosi offerti rispetto ai tradizionali e-shop, destano sì l'interesse di
quei consumatori interessati a tutelare la propria privacy, ma allo stesso tempo
spingono criminali e malintenzionati ad accrescerne l'offerta.
A ciò si aggiunge anche il format di alcuni annunci di vendita, particolarmente
accattivanti al punto da sembrare destinati ad entrambe le categorie di
acquirenti!
Nelle due immagini a seguire ad es. sono visibili due diverse inserzioni di
vendita di SIM Tim nuove e preintestate (una pubblicata su un portale di annunci
gratuiti e una su un portale di aste). Come si può facilemente notare (v. linee
rosse da noi tracciate), in ognuna ciascuno dei venditori tiene a precisare che
quella in vendita è una scheda anonima e già attiva, senza necessità
per l'acquirente di fornire alcuna documentazione (personale) per l'utilizzo.
Se l'acquisto di una SIM del genere, come è facile immaginare, può presentare
solo vantaggi per un criminale, lo stesso non può dirsi per un utente onesto e
in buona fede che intende semplicemente tutelare la propria riservatezza. In
quest'ultimo caso, infatti, l'interrogativo è unico: ossia se si
corrono rischi in seguito all'acquisto di una SIM card "anonima".
La risposta a nostro parere è affermativa; se poi il luogo di vendita è un
sito, un forum di annunci o un portale di aste on line, il rischio è
ancor più elevato.
A prescindere dalla nazionalità dell'operatore (italiano o straniero) quando la
vendita ha per oggetto una SIM Card pubblicizzata come "anonima","già
intestata" o "già attivata", nulla esclude che quello offerto sia un
articolo utilizzato precedentemente per attività illecite o intestato comunque
ad ignari cittadini.
Qualcuno allora si chiederà se vi è una qualche possibilità per un acquirente
di tutelarsi e capire se ha di fronte una SIM di dubbia
provenienza.
Una risposta certa a nostro parere non è possibile darla; se la scheda è già
nelle nostre mani e il venditore non ha voluto fornire informazioni esaurienti
sull'intestatario, risalire all'identità di quest'ultimo diventa
problematico. Oltre a ciò, si consideri che il customer care
dei vari operatori di telefonia mobile per tutelare la riservatezza degli
intestatari non fornisce di regola informazioni personali agli utilizzatori
delle schede (provare per credere, ndr).
Di fronte ad un rischio del genere è evidente l'importanza della fase
prenegoziale, ossia quella precedente all'accordo (e quindi all'invio
del denaro al venditore e al ricevimento della scheda da parte del compratore).
In questo caso, a parte l'importanza di ottenere dal venditore maggiori
informazioni sulla provenienza e l'autenticità della SIM e sul motivo
della vendita, sarebbe opportuno per l'interessato appurare in maniera
certa se e per quale motivo la scheda è stata già utilizzata in precedenza
(anche per pochi minuti) e richiedere sempre al venditore di inviare o mostrare
l'eventuale documentazione allegata alla SIM al momento
dell'acquisto, con lo scrupolo di effettuare in ogni caso, appena la
scheda è nelle nostre mani, il cambio di intestazione.
Accortezze sicuramente valide, ma che in ogni caso non scongiurano il rischio di
ritrovarsi ad utilizzare inconsapevolmente una SIM clonata.
Redazione InterTraders
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