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eBay e il sistema di verifica dell'identità degli utenti: in radio tutta un'altra musica.
Lunedì 19 Maggio 2008
autore: Redazione InterTraders Dal febbraio scorso, Radio 24 (emittente radiofonica de "Il Sole 24
Ore"), attraverso la trasmissione "Un abuso al giorno, toglie il codice
d'intorno" ha dedicato una serie di puntate al mondo di eBay e al tema della sicurezza sul noto
portale d'aste. I principali temi affrontati dall'emittente sono stati fino ad oggi quello delle
truffe perpetrate quotidianamente su eBay e quello della mancanza di controlli
per prevenire attività illecite sulla piattaforma.
Interviste interessanti e che hanno visto confrontarsi nelle scorse settimane
numerosi ebayers -vittime o testimoni di truffe e raggiri sulla piattaforma- con
eBay nella persona dell'Avv. Marilù Capparelli, Responsabile
per gli Affari Legali di eBay Italia.
Superfluo evidenziare l'enorme dissonanza tra le affermazioni delle parti in
causa per quel che concerne l'aspetto "sicurezza" su eBay, in particolare quelle
fatte dal legale del sito d'aste, quasi a voler dimostrare che quanto centinaia
di ebayers lamentano ogni giorno su forum e siti dedicati al mondo delle aste
rappresenti una casistica ridotta, o comunque un contesto alieno
rispetto a ciò che eBay è realmente. Tra le varie affermazioni che
l'Avv. Capparelli ha fatto, tuttavia, quella sulla verifica dei nuovi iscritti
tramite telefonata o lettera inviata all'indirizzo dichiarato dall'ebayer in
fase di registrazione ha suscitato non poca ilarità e incredulità tra
i tantissimi iscritti al portale d'aste.
Dichiarazioni sulle quali è tornata la trasmissione di Radio 24 nelle ultime
puntate (in particolare quelle del 7/5/2008 e del 15/5/2008) e di cui parte dei lettori sarà di sicuro a
conoscenza.
Nel corso della puntata del 7 maggio scorso, infatti, l'Avv.Capparelli,
nell'intento di precisare le passate dichiarazioni, ha affermato per quel che
riguarda il sistema di sicurezza e la verifica dell'identità degli utenti da
parte di eBay quanto segue: "[...] noi abbiamo un sistema di
sicurezza che funziona su 3 livelli: la prevenzione, la segnalazione e la
reazione. Per quanto riguarda la prevenzione abbiamo un sistema di verifica
dell'identità degli utenti, sia dei venditori che degli acquirenti. Allora, con
i venditori cosa facciamo (e questo è un sistema che funziona dal 2003): con i
venditori noi abbiamo due sistemi di verifica, un sistema di verifica con carta
di credito e un sistema di verifica con telefono linea fissa. Questo prima che
il venditore completi la terza inserzione. Gli richiediamo quindi attraverso una
lettera a casa di confermare un codice, oppure, e non 'e', oppure, gli chiediamo
di confermarci il numero di telefono che ha inserito all'interno del modulo di
registrazione cosicché noi possiamo chiamare a casa e controllare che
effettivamente si tratta di quella persona, oppure, sempre oppure, gli chiediamo
di verificarsi con PayPal. Questo per i venditori.
Per quanto riguarda gli acquirenti abbiamo dei sistemi tecnologici che
identificano gli acquirenti, comunque tutti gli utenti, come "rischiosi". Se noi
identifichiamo un utente come "rischioso" in base al numero di IP address o in
base all'indirizzo email (ci sono una serie di sistemi tecnologici) a questo
punto chiediamo la verifica all'utente con gli stessi sistemi di cui parlavo
prima, quindi gli chiediamo o di confermare il numero e lo chiamiamo a casa e
gli diamo un codice che poi lui deve inserire all'interno di eBay, oppure gli
chiediamo di registrarsi, di verificarsi con carta di credito."
Sebbene siano innumerevoli le testimonianze in Rete di utenti iscrittisi
appositamente su eBay senza aver ricevuto alcun tipo di controllo tra quelli
dichiarati dall'Avv. Capparelli, la cosa più ovvia è che, qualora il sistema
vantato da eBay fosse stato anche solo in parte vero ed efficace, il
numero di truffe e truffatori sarebbe significativamente inferiore rispetto a
quello che ogni giorno viene puntualmente denunciato in Rete...
Non solo; nell'intervento del 15 maggio scorso, di fronte alle insistenti contestazioni
degli ascoltatori di Radio 24 sull'inesistenza del sistema di verifica in
questione, l'Avv. Capparelli ha affermato che "[...] per quanto
riguarda i sistemi di verifica, il motivo per cui alcuni degli utenti che vi
hanno scritto non hanno mai ricevuto nè telefonate, nè lettere o cose del
genere è perché forse, visto che il sistema di verifica per i venditori
funziona che noi inviamo queste lettere o facciamo questa telefonata alla terza
inserzione, quindi alla terza messa in vendita, evidentemente queste persone o
non hanno mai messo in vendita, oppure non sono arrivati alla terza messa in
vendita [...]"
praticamente uno schiaffo morale alle decine di ebayers che ogni giorno
denunciano la presenza di aste illecite e accounts truffaldini...
Certo, volendo, un alone di "concretezza" nelle dichiarazioni della Responsabile
Affari Legali di eBay potrebbe anche esserci e il controllo basato sulla
telefonata, sulla verifica incrociata di IP address etc. potrebbe non costituire
una affermazione fantasiosa come molti ebayers sostengono. Vi sono infatti
portali di eBay nel mondo che prevedono e applicano
effettivamente controlli di questo tipo: eBay Australia ne è un
esempio (v.nostro precedente articolo al riguardo).
Che l'Avv. Capparelli sotto le pressioni degli ebayers si sia rifatta -seppur
teoricamente- al sistema che normalmente eBay adotta in altri Paesi?
Chiudiamo con una curiosità: nella prima parte della puntata
di "Un abuso al giorno, toglie il codice d'intorno" del 7 maggio 2008, un utente truffato nel luglio-agosto 2007 ha
parlato del "plafond" (importo-copertura) di soli 100 euro previsto da eBay
all'epoca per gli utenti truffati che avevano pagato il venditore con bonifico o
altro strumento diverso da PayPal (c.d. "Programma di protezione eBay", ormai
abolito dal 20 febbraio 2008). L'Avv. Capparelli di fronte alle affermazioni
riguardanti l'incolmabile perdita di denaro dell'ebayer e l'esigua copertura
offerta dal portale d'aste, ha parlato di copertura vigente all'epoca pari a 500
euro (riferendosi forse al 'Programma di protezione acquirenti PayPal' che
comunque nel luglio 2007 prevedeva già una copertura fino a 1000 euro),
senza considerare (volutamente o meno, non lo sapremo mai) che l'utente
in questione si riferiva al pagamento senza PayPal.
Semplice lapsus? Ai lettori ogni commento...
Redazione InterTraders
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