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eBay, feedback e star ratings: partono le petizioni. Intertraders intervista i promotori.
Venerdì 15 Febbraio 2008
autore: Redazione InterTraders Mai cambiamenti su eBay destarono tanto clamore! E' proprio il caso di dirlo,
visto che a meno di due settimane dall'annuncio di eBay di introdurre novità nel sistema dei feedback, in Rete è ormai un tam
tam e vociferare continuo tra ebayers.
In pochi sembrano entusiasti delle nuove regole e della “fatidica”
esclusione (da maggio 2008) per i venditori dalla possibilità di lasciare un
voto negativo agli acquirenti. Un vespaio che non riguarda solo gli utenti
italiani, ma praticamente tutti i frequentatori dei vari eBay nel mondo (le
nuove regole infatti ne coinvolgono tutte le piattaforme).
E' in Italia, tuttavia, che si segnala un'interessante iniziativa promossa da
due ebayers.
Beniamino de Simon e Giorgio Davanzo -questi i
loro nomi- sono due utenti come tanti iscritti ad eBay.it e che hanno deciso di
indire una petizione finalizzata a introdurre una regola più equa sul rilascio
dei feedback negativi da parte dei venditori rispetto a quella che entrerà in
vigore dal maggio prossimo.
La petizione, visibile al seguente link:
https://www.petitiononline.com/bdsandgd/petition.html
offre nella pagina introduttiva un raffronto tra la situazione "attuale" e
quella "futura" del meccanismo del feedback di eBay, e ne descrive quella
"reale" alla luce della quale propone una soluzione imparziale che riconosca ai
venditori il "diritto" di rilasciare comunque un voto negativo agli acquirenti.
La soluzione prospettata dai due ebayers, senza sfociare in scelte traumatiche
per gli utenti e pur rimanendo di semplice realizzazione per il provider di
aste, prevede un meccanismo in cui "l'utente partecipe di una
transazione, sia esso acquirente o venditore, deve poter rilasciare un feedback
positivo, neutro o negativo non visibile alla controparte fintantoche' anch'essa
non ha votato, oppure non siano scaduti i termini per farlo."
Praticamente quanto gran parte degli ebayers ha proposto dalla diramazione del
comunicato relativo all'introduzione delle nuove regole sul feedback
(sull'argomento v. il nostro precedente approfondimento).
Interessati dalla petizione e nell'intento di volerne sapere di più, abbiamo
contattato i due ebayers per rivolgere loro alcune domande sull'argomento.
Nel ringraziare Beniamino de Simon e Giorgio
Davanzo per la disponibilità, riportiamo a seguire il testo integrale
dell'intervista.
ITraders: "Qual'è la vostra attività su eBay?"
B. de Simon e G. Davanzo: "Siamo entrambi iscritti ad eBay
da diversi anni in qualità di semplici utenti, non operiamo quindi come
venditori professionali e non siamo neppure acquirenti iperattivi;
semplicemente, siamo operatori del mondo dell'IT che si chiedono se la soluzione
proposta da eBay sia effettivamente valida. Adoperiamo eBay sia per acquistare
che per vendere e per questo motivo abbiamo pensato ad una soluzione imparziale
e bilanciata tra le due parti."
IT: "Cosa avete pensato appena preso visione delle nuove
regole sul feedback?"
B.d-G.D: "Abbiamo sempre ritenuto imperfetto l'attuale
sistema di feedback e ci aspettavamo che prima o poi eBay intendesse eliminare i
difetti emersi negli anni, in particolar modo il problema della ritorsione.
Tuttavia siamo rimasti sbalorditi nel vedere che, evidentemente, ai vertici del
colosso si applichino soluzioni che difficilmente possano essere definite di
tutela degli utenti, siano essi venditori od acquirenti. La reazione spontanea
ed immediata è stata quella di scrivere una petizione che presentasse una
soluzione costruttiva al problema senza limitarsi ad una critica sterile e
negativa."
IT: "Perchè una petizione?"
B.d-G.D: "Come noto le comunicazioni all'interno delle
grandi compagnie sono quasi totalmente automatizzate e comunicare con persone
reali risulta praticamente impossibile. L'unico sistema per farsi sentire è una
petizione che raccolga il maggior numero di firme possibile ed evidenzi in tal
modo il malcontento comune a moltissimi utenti."
IT: "Veniamo ad un problema pratico. Purtroppo una
petizione on line come quella che avete attivato non è molto attendibile
"numericamente" in quanto molte delle "firme" lasciate sono prive di nome e
cognome. Avete pensato a questo aspetto?"
B.d-G.D: "Il problema è comune a moltissime altre realtà
della rete: si pensi, per esempio, a quanti utenti eBay sono in realtà
l'equivalente virtuale della stessa persona. Chi sottoscrive la petizione sa
già che la propria firma non ha significato legale ed è altresì noto che
palesemente
qualcuno sottoscriva la petizione più di una volta, utilizzando indirizzi email
differenti. Tuttavia, lo scopo reale delle petizioni online è di suscitare
l'interesse di un numero sempre crescente di testate giornalistiche, blog
autorevoli, istituzioni e personaggi di rilievo che sono gli unici a poter
realmente far giungere il messaggio al destinatario. Un esempio su tutti la
petizione per l'eliminazione dei costi di ricarica dei cellulari: singole
lettere alla Commissione Europea si sarebbero certamente smarrite nei meandri
della burocrazia di protocollo, ma una petizione avviata da Beppe Grillo,
sottoscritta da migliaia di persone e di cui si è parlato persino in
televisione non poteva passare inosservata."
IT: "E se al posto di nome e cognome si firmasse con l'ID
utente?"
B.d-G.D: "L'idea, teoricamente valida, non presenta in
pratica reali vantaggi rispetto al rilascio di nome e cognome o di un semplice
nickname in quanto permane l'impossibilità di associare una sottoscrizione al
suo reale sottoscrittore: chiunque potrebbe adoperare l'ID di qualche altro
utente."
IT: "Raccolto un numero consistente di adesioni, il passo
successivo quale sarà?"
B.d-G.D: "In questo momento stiamo provvedendo a tradurre
la petizione -attualmente solo in lingua italiana ed inglese- anche in francese,
tedesco e spagnolo in modo da estendere il numero di potenziali sottoscrittori.
Il passo successivo resta la massima diffusione possibile dell'appello nei
prossimi due mesi, prima dell'effettiva messa in atto dei cambiamenti stabiliti
da eBay a partire da maggio 2008."
IT: "Avete in mente di contattare i vertici di eBay
Italia?"
B.d-G.D: "A suo tempo, uno di noi aveva inviato ad eBay la
stessa proposta che si legge in calce alla petizione, ma evidentemente non era
stata apprezzata. Se la petizione riuscirà a conquistare il successo sperato,
allora saranno gli stessi vertici di eBay a rivedere le proprie scelte.
In fin dei conti è proprio quello che ci auguriamo, contando sull'aiuto di
tutti!"
Restiamo colpiti dalla determinazione dei due ebayers, proprio perchè
semplici utenti e non venditori professionali e non possiamo che
augurargli un sincero "in bocca al lupo" per l'iniziativa intrapresa, invitando
i lettori interessati a prendere visione del link dedicato alla petizione.
Lasciamo l'Italia e andiamo negli USA, patria di eBay. Qui i malcontenti sono
molteplici e non solo per l'evoluzione del sistema di feedback; in particolare
è on line una petizione dedicata all'argomento "star rating system", il
noto sistema di valutazione della transazione basato sulle stelline (v.immagine
a seguire).
I motivi alla base dell'iniziativa per gli ebayers americani sarebbero vari: in
particolare quanto essi lamentano è la mancanza di comunicatività che lo "star
rating system" porrebbe tra acquirente e venditore, un vero controsenso
per eBay che ha sempre prediletto e incentivato la "comunicazione"
quale chiave di successo delle transazioni sulla piattaforma. Qualche utente non
manca di considerare la votazione tramite "stelline" come una forma di
"aggressione passiva" concessa agli acquirenti a danno dei venditori e il
parametro di giudizio corrispondente a ciascuna stella inattendibile e
incoerente con lo "score" finale.
A stemperare il malcontento e le varie polemiche ci pensa il commento di un
ebayer che ironicamente anticipa l'introduzione di una nuova domanda -tra quelle
previste nell'attuale sistema di votazione a stelline- sulla quale gli
acquirenti dovranno esprimere un voto: quella basata sul livello di
igiene personale del venditore...
Redazione InterTraders
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