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Focus
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eBay, ancora citazioni in giudizio e intimidazioni. In Francia una sentenza storica.
Lunedì 26 Novembre 2007
autore: Redazione InterTraders Citare o non citare, sembra questo ormai il dilemma che accomuna aziende ed
utenti stanchi di vedere i propri diritti lesi su eBay. Certo, i motivi alla
base di azioni e rappresaglie sono diversi, ma non passa settimana senza che la
cronaca ci renda noti episodi che vedono coinvolto in maniera diretta o
indiretta il noto portale di aste.
Dopo un'estate trascorsa a colpi di sentenze e procedimenti cautelari (da Louis
Vuitton a Montres Rolex, passando per L'Oreal e Tiffany) numerose aziende,
stanche di vedere “varianti” contraffatte dei propri prodotti in vendita
nelle aste, hanno smesso di perseguire i singoli ebayers, agendo direttamente
contro eBay.
Sul versante “utenti”, diversamente, i motivi alla base del malcontento sono
diversi (e sempre nuovi, ndr); nelle ultime ore, ad es., ha destato grande
stupore negli USA la vicenda della maestra di elementari sorpresa a rubare
giubbini e articoli scolastici dei propri allievi per rivenderli su eBay.com. E
sempre dagli States viene la notizia di un nuovo allarme bomba al quartier
generale di eBay a poche settimane dal precedente (di cui ci siamo occupati nei
giorni scorsi: link notizia). Questa volta il timore si è
rivelato infondato, ma tutto ciò è sintomatico di un malumore generalizzato ed
insostenibile.
Venti di guerra che mirano a definire il ruolo di eBay negli illeciti perpetrati
tramite la propria piattaforma e il limite entro il quale la stessa possa
ritenersi estranea a questi ultimi.
Promettente in questo senso è una recente sentenza che viene dalla Francia,
dove il Tribunale di Rennes ha riconosciuto eBay come responsabile "in via
residuale" per la truffa subita da un ebayer su ebay.fr e condannando, di
conseguenza, il colosso delle aste on line a pagare 1/5 dell'importo richiesto a
titolo risarcitorio dalla vittima. Una sentenza esemplare visto che per i
giudici francesi la società di aste avrebbe dovuto informare maggiormente
l'utenza sui pericoli di truffa connessi con l'uso della piattaforma.
Al sequente link è possibile consultare il testo integrale della sentenza in
lingua francese:
https://www.legalis.net/jurisprudence-decision.php3?id_article=1
951
Redazione InterTraders
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