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PayPal: liberté, égalité, ...sécurité !
Lunedì 29 Novembre 2010
autore: Redazione InterTraders Quello tra PayPal e l'e-commerce è da sempre un binomio che accompagna e
rassicura chi compra online; un'accoppiata -a detta di molti- vincente e
sinonimo di sicurezza negli acquisti, ma che, da quel famoso luglio
2002 (data in cui PayPal è stata
ufficialmente acquistata da eBay), ha seminato seri
dubbi tra chi compra e vende con le aste online e ha sempre confidato nella
liberalizzazione dei sistemi di pagamento.
Il riferimento va, ovviamente, alla nota questione dell'obbligo di utilizzo di PayPal nelle aste
online, un tormentone che periodicamente sale alla
ribalta delle cronache dell'e-commerce e che non ha mai convinto del tutto gli ebayers.
Come c'era da aspettarsi, infatti, da quel lontano 2002 eBay ha nei
fatti cercato di rendere esclusivo l'impiego di PayPal nei suoi vari
portali, ora rendendolo obbligatorio per talune categorie merceologiche, ora vietando l'impiego
di alternative più economiche e diffuse ma ritenute meno sicure (v. PostePay), ora
autoreferenziandolo come "metodo più rapido, semplice e sicuro per
effettuare pagamenti online" (v. screenshot dei risultati del motore di ricerca del sito
di PayPal a inizio 2010, le sottolineature in rosso sono le nostre), ora
cercando di imporlo "forzatamente"
in alune nazioni.
Proprio su quest'ultimo tentativo, sembrava che lo scivolone australiano avesse in qualche
modo indotto eBay a tirare i remi in barca e prestare maggiore ascolto alle
ragioni degli ebayers che, sì, riconoscono oggettivamente in PayPal un valido
strumento di protezione negli acquisti su Internet, ma che, in virtù dei suoi costi e di alcuni aspetti contrattuali criticati oramai in Rete, non ne accettano una
imposizione dall'alto, in nome della seppur lodevole sicurezza
online.
Così tuttavia non è stato e, nei giorni scorsi, in Francia, eBay ha nuovamente
dovuto fare un passo indietro di fronte alle lamentele degli utenti.
Come l'ennesimo tassello di un domino, infatti, nell'ottobre 2009, il portale
d'oltralpe aveva obbligato tutti gli ebayers francesi a utilizzare
PayPal come "almeno uno dei metodi di pagamento accettati", per le loro
vendite nel formato "asta online" e "compralo
subito". Una scelta osteggiata da subito e che, come prevedibile,
si è tradotta nel giro di un anno in un dietro front della società, che,
dal 16 novembre scorso, ha dispensato i propri utenti da tale
obbligo, limitandolo solo per talune circostanze (ad es. per chi ha
ricevuto di recente un feedback negativo).
Nel comunicato diramato da eBay.fr si fa esplicito riferimento
alle segnalazioni di "alcuni" venditori, ma -come rivela in queste ore il nostro
partner statunitense AuctionBytes.com- dietro sembrerebbe esservi in realtà
una vera e propria campagna condotta dagli ebayers, forte anche
della legislazione francese che vieterebbe questo tipo di pratiche commerciali.
Sui forum di eBay.fr la notizia è stata in effetti
accolta con enorme entusiasmo e vi è persino chi parla di un 'sogno che si
avvera'.
La domanda a questo punto è ovvia: e in Italia?
In Italia, stando a quel che riportano le "Regole sui pagamenti consentiti" di eBay.it, il sito
d'aste riserverebbe ancora margini di discrezionalità
all'impiego "forzato" di PayPal (si pensi ai venditori con un punteggio di
feedback superiore a 50, che possono farne a meno). Quel che preoccupa la community, tuttavia, sono proprio
i limiti di tale scelta, ormai sempre meno flessibili e chiari, e ciò che
riporta la pagina dedicata alle suindicate Regole non lascia di certo ben
sperare, dove afferma che "Per migliorare la sicurezza e il rilevamento
delle frodi, ai venditori che vendono oggetti in determinate categorie o
transazioni può essere inoltre richiesto di offrire PayPal
come unico metodo di pagamento in un'inserzione. Questa scelta verrà
implementata di conseguenza nei flussi delle inserzioni."
Qualche dubbio sorge spontaneo, primo su tutti: quel "può essere" che
margini di discrezionalità contrattuale comporta?
Inoltre, siamo sicuri che questa soluzione sia davvero la più garantista sotto
il profilo della sicurezza negli acquisti? Per dirla in breve: è
davvero sicuro l'impiego di PayPal per tutte le transazioni?
Nel caso ad es. di consegna a mano di un articolo aggiudicato su eBay, non
sarebbe più sicuro escludere dalla transazione PayPal e prevedere
esclusivamente un pagamento in contanti?
In questo caso, proprio l'utilizzo di PayPal rende rischiosa la
transazione per il venditore, che potrebbe ricevere il denaro online,
consegnare a mano la merce e vedersi successivamente aprire
fraudolentemente una contestazione per oggetto non ricevuto con conseguente
blocco dei fondi (!)
Problemi pratici come questo fanno effettivamente riflettere sulle
ragioni alla base dell'impiego sempre più insistente di PayPal
all'interno di eBay...
Ai lettori ogni riflessione e commento.
Redazione InterTraders
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