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Accordo PayPal-Poste Italiane: due occasioni perse per gli ebayers.
Lunedì 03 Dicembre 2007
autore: Redazione InterTraders Come molti ebayers sapranno, da circa due settimane Poste Italiane e PayPal
hanno siglato un accordo che permette di associare la carta Postepay ad un conto
PayPal per far confluire il denaro ricevuto con quest'ultimo sulla prima. In
questo modo, si legge sul sito di Poste Italiane, “chi vende online potrà
far confluire "in sicurezza" sulle carte Postepay il credito accumulato sul
proprio conto PayPal in seguito ai pagamenti ricevuti”.
La domanda sorge spontanea: ma non è stata sempre screditata la Postepay da
eBay?
La stessa eBay (visto l'ostacolo che Postepay ha sempre rappresentato per la
diffusione di PayPal, ndr) ha da più di un anno vietato l'uso della carta per
le aste on line, adducendo a motivo di ciò che la ricaricabile di Poste
Italiane non è concepita per le transazioni on line e che espone facilmente gli
ebayers al rischio di truffe e raggiri.
Non che sia falso quanto sostiene eBay, ma vedere adesso che le due società si
accordano e indirettamente permettono comunque l'uso della nota ricaricabile fa
riflettere...
In base all'accordo, come anticipato, il denaro ricevuto dagli utenti nelle
transazioni on line passa per l'account di PayPal (che richiede commissioni più
elevate di un pagamento diretto con Postepay) e finisce -se il titolare lo
desidera- sulla ricaricabile di Poste Italiane.
In questo modo eBay:
- non rinuncia al target di utenti irriducibili che continua ad usare Postepay
sulla piattaforma;
- tenta di placare il malcontento presente sul forum di eBay per il divieto di
utilizzo della carta;
- legittima indirettamente (ma solo se c'è PayPal di mezzo) l'uso di
Postepay per l'e-commerce.
Una perplessità tuttavia emerge:
se il timore di usare Postepay su eBay è stato giustificato da quest'ultima con
la possibilità che un malintenzionato sottragga illecitamente la carta a terzi
o se ne intesti una con dati fittizi per incassare il denaro e sparire,
mettendoci PayPal di mezzo cosa cambia?
E' nell'ABC delle truffe on line dichiarare un domicilio temporaneo/fittizio o
aprire una casella postale per intestarsi una ricaricabile e raggirare un
qualsiasi controllo sulla genuinità dei dati del venditore. A tal fine si pensi
alla procedura di verifica prevista da PayPal per l'utilizzo senza limiti di un
account, che prevede la comunicazione di un particolare codice nell'estratto
conto della carta di credito. Una procedura bypassabile se l'indirizzo fisico e
le generalità fornite in fase di registrazione della Postepay sono
truffaldini.
Altra parziale delusione è quella relativa al “calcolatore delle spese di
spedizione di eBay”.
L'intuizione del team di eBay è stata ottima nel lanciare una sezione di questo
tipo e l'interfaccia “chiccosa” ne rende di sicuro la fruizione accattivante
ed utile per l'utenza.
Peccato però che anche in questo caso la novità sia nata solo in parte
nell'ottica di aiutare l'utenza inesperta.
Una prova?
L'unica società per cui è previsto il calcolo delle spese di spedizione (tra
l'altro riportate in maniera più accurata e chiara di quanto appaia sul sito
ufficiale) è Poste Italiane (quindi SDA) con totale esclusione di compagnie e
corrieri “alternativi” quali UPS, TNT, Executive o Bartolini che trovano
largo utilizzo tra gli ebayers.
Redazione InterTraders
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