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L'insicurezza del VoIP
Sabato 17 Giugno 2006
autore: Rocco Gianluca Massa Sono ormai circa 10 anni che la tecnologia VoIP permette di utilizzare Internet
per le conversazioni telefoniche (qualcuno ricorderà i pionieri InternetPhone e
Net2Phone), e negli ultimi anni stiamo assistendo ad un vero e proprio boom
evolutivo grazie anche alla rapida diffusione di software quali Skype,
GnomeMeeting, Google Talk, etc.
Come è noto i vantaggi del VoIP sono molteplici, uno su tutti i costi irrisori
se non del tutto assenti rispetto alla telefonia tradizionale e in alcuni casi
il vantaggio di poter conversare in maniera 'sicura' grazie alla trasmissione
crittografata (v.Skype e tutti i suoi cloni).
Questi fattori hanno portato alcuni produttori di telefoni al punto di immettere
sul mercato cordless e telefoni di rete fissa 'dedicati' esclusivamente al VoIP!
Ultimo tassello di un puzzle che ha visto un coinvolgimento non solo 'domestico'
ma anche 'militare' di questa tecnologia, riconosciuta dalla stessa CIA come uno
dei sistemi di comunicazione 'potenzialmente' utilizzati tra le cellule
terroristiche di Al Qaida.
Ma in questo mare magnum di pubblicità, software vari e apparecchi dedicati
c'e' chi si chiede: il VoIP è realmente sicuro??
Anche quello criptato ci mette davvero totalmente al riparo dal rischio di
intercettazioni??
La risposta a mio parere è si, ma solo a certe condizioni e vediamo il
perchè.
Partiamo dai vari software che non fanno uso di crittografia: niente di piu'
insicuro.
La possibilità di intercettare pacchetti di dati, alterarne il contenuto o
comprometterne la trasmissione è altissima e senza neanche aver preventivamente
infettato il pc dell’utente con un trojan, un virus o un worm dedicato.
Ad es.tempo fa molti siti hanno analizzato le caratteristiche di Cain ed
Ethereal, due software di 'intercettazione' telefonica VoIP particolarmente
indicati per gli amministratori di rete, il cui funzionamento si basa
sommariamente sul catturare pacchetti di dati (RTP), decodificarli e ricostruire
il file audio della conversazione.
Ma anche la crittografia di Skype puo' in certe condizioni essere bypassata,
anche se qui occorre 'infettare' il pc della vittima.
Una volta installato il programma malevolo, il resto si gestisce via trojan da
remoto: il programma sul pc della vittima agisce in background (nascosto tra i
processi di sistema), avviando la registrazione in formato 'rozzo' (es.PCM a
8000 Khz) cosi' da passare inosservato anche nella dimensione del file finale
che contiene l'audio della conversazione.
Completata la cattura il malintenzionato di turno se lo auto-invia sfruttando
una X porta aperta in precedenza.
In questo caso la cattura avviene a monte, ossia prima della criptazione e
decriptazione del segnale e senza interagire direttamente col software di VoIP,
un po' quello che fanno software come 'Hot Recorder VoIP' ma senza che gli
interessati se ne accorgano.
Insomma di tecniche ce ne sono e col tempo verranno affinate ulteriormente.
In un vecchio intervento nella MList del CSIG ho accennato ad es agli exploits
che sfruttano falle presenti nei vari software, e proprio per chi telefona via
Internet le previsioni non sono delle più rosee, non manca infatti chi ha già
rilevato come i servers dei vari Networks VoIP siano ancora facilmente
vulnerabili ad attacchi informatici di tipo DoS (in gergo Denial of
Service).
Attacchi finalizzati a sovraccaricarli di traffico, richieste continuee e
simultanee di accesso al fine di farli 'collassare' mandandoli in tilt.
Rischio per ora difficile da arginare vista la forte e rapida globalizzazione
del VoIP.
Rocco Gianluca Massa
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