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Rapporto dell'OCSE sull'aumento della contraffazione e della pirateria nel commercio mondiale
Giovedì 07 Giugno 2007
autore: Redazione InterTraders PARIGI (Francia). Nei giorni scorsi, l'Organizzazione per la Cooperazione e lo
Sviluppo Economico (OCSE, in inglese OECD), ha pubblicato una prima versione
dell'ultimo rapporto sull'incremento della contraffazione e della pirateria nel
commercio mondiale.
Il testo definitivo sarà disponibile entro fine giugno, ma dalla documentazione
attualmente visionabile emergono una serie di interessanti considerazioni
sull'evoluzione della falsificazione di merci nei principali settori
dell'economia mondiale.
Il rapporto, basato sui dati forniti dagli uffici doganali dei Paesi facenti
parte l'OCSE, ed intitolato “L'impatto economico della contraffazione e della
pirateria” stima, per il solo commercio transnazionale di merci contraffatte e
piratate, un fatturato di circa 200 mila miliardi di dollari limitatamente al
2005. Cifra notevolmente più elevata se si considera anche il valore delle
merci prodotte e vendute nei singoli Stati ed i beni digitali venduti tramite
Internet.
Spiega John Dryden, Vice Direttore del Dipartimento Scienza, Tecnologia e
Industria dell’OCSE: "Il Commercio di beni falsificati è un grande problema e
sta crescendo ulteriormente. E' una presenza dominante con caratteristiche ed
implicazioni serie per la salute, la sicurezza ed il modo di vivere delle
persone, al punto di disincentivare creatività ed innovazione.”
La produzione ed il consumo di beni contraffatti è ormai un fattore
determinante in molte economie, ove si pensi che il continente asiatico è il
vettore pricinpale di tale commercio e la Cina il principale Paese produttore.
Il tipo di merce contraffatta varia in base al tipo di mercato: in Medio Oriente
ad esempio vi è maggiore richiesta di ricambi d'auto, mentre in America Latina,
Africa ed Asia è maggiore il consumo di tabacco contraffatto. I medicinali
contraffatti sono un preoccupante problema in Africa, mentre la contraffazione
di componenti elettrici, cibo, bevande e casalinghi ormai ha acquisito una
dimensione mondiale, con Africa, Asia ed America Latina divenuti Paesi-chiave di
questo commercio.
Nella foto è visibile un paio di scarpe Nike, modello Shox: la scarpa
in alto è contraffatta, quella in basso è autentica. In corrispondenza di
quest'ultima è possibile notare i segni distintivi.
Il rapporto dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico pone
una serie di raccomandazioni per affrontare le suddette problematiche, ribadendo
in particolare di:
-Consolidare l'applicazione delle leggi vigenti;
-Rafforzare ulteriormente la cooperazione tra i Governi ed i settori industriali
al fine di rendere le politiche anticontraffazione attuali, più incisive,
individuando al contempo nuove strategie di lotta;
-Inasprire le condanne, per dissuadere i falsari, ed incrementare le sanzioni al
fine di compensare il danno arrecato ai titolari dei diritti violati;
-Educare i consumatori ed incrementare il grado di consapevolezza dell'opinione
pubblica, in merito alla crescente minaccia per la salute e la sicurezza,
rappresentata dai prodotti contraffatti e non a norma.
Una delle più grandi sfide che i Governi e le imprese affrontano, riguarda la
raccolta di informazioni veritiere ed aggiornate sull'impatto della
contraffazione e della pirateria nei vari mercati. L'OCSE raccomanda ai Governi
ed alle imprese di investire ulteriormente nella raccolta e nello studio di
dette informazioni, adottando una linea comune per reprimere il fenomeno ed
individuarne al contempo gli effetti per la salute e la sicurezza pubblica.
Traduzione discorsiva a cura di International Traders.
La bozza integrale del rapporto è disponibile in lingua inglese sul sito
dell'OCSE al seguente indirizzo: https://www.oecd.org/dataoecd/11/38/38704571.pdf
Redazione InterTraders
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